La differenza più grande tra il corindone tabulare e il corindone bianco

La differenza principale tra il corindone tabulare e il corindone bianco risiede nella loro  struttura cristallina e nella loro densità , una distinzione fondamentale che determina direttamente differenze in termini di prestazioni, processi produttivi e scenari applicativi. Di seguito una ripartizione dettagliata:

1. Distinzione del nucleo: struttura cristallina e densità

  • Corindone tabulare : presenta cristalli ben sviluppati, piatti e simili a piastre, con un compatto impaccamento interparticellare. Prodotto tramite sinterizzazione ad alta temperatura (≥1800 °C), presenta un’elevatissima densità (bassa porosità, in genere <5%) e difetti interni minimi (ad esempio, crepe, pori) nella sua struttura cristallina.
  • Corindone bianco : presenta cristalli spigolosi, granulari (o squadrati) con sviluppo incompleto. Prodotto mediante fusione elettrica (fusione in forno ad arco seguita da raffreddamento), ha una densità inferiore (porosità maggiore, circa l’8-12%) ed è soggetto a minuscoli pori o microfratture all’interno dei cristalli.

2. Differenze derivate nelle proprietà chiave

Categoria di proprietà Corindone tabulare Corindone bianco
Stabilità alle alte temperature Eccellente: mantiene la stabilità strutturale senza ammorbidimento/deformazione a 1800°C+; dilatazione termica uniforme e bassa. Buono: punto di fusione simile (~2050°C) ma soggetto a lievi deformazioni a temperature elevatissime a causa di difetti interni.
Resistenza alla corrosione Superiore: elevata purezza (Al₂O₃ ≥99%) + struttura densa che resiste all’erosione e alla penetrazione del metallo fuso/delle scorie. Moderata: purezza (Al₂O₃ ≥98%) leggermente inferiore; la struttura granulare consente una penetrazione più facile della fusione, con conseguente usura più rapida.
Resistenza agli shock termici Eccezionale: i cristalli a forma di piastra tamponano lo stress termico, con una perdita di resistenza minima dopo i cicli di temperatura. Media: i cristalli granulari hanno uno scarso assorbimento delle sollecitazioni e sono soggetti a crepe/scheggiature in caso di frequenti sbalzi di temperatura.
Resistenza meccanica Superiore: resistenza alla compressione e all’usura superiore a temperatura ambiente/alta; struttura densa dei mattoni. Inferiore: resistenza inferiore rispetto al corindone tabulare; più suscettibile ai danni meccanici.

3. Scenari applicativi differenziati

  • Corindone tabulare : ideale per mattoni refrattari di alta qualità per ambienti industriali difficili (ad esempio, convertitori di acciaio, forni per la fusione del vetro, zone di cottura di forni rotativi per cemento). Requisiti del nucleo: lunga durata e resistenza a condizioni estreme.
  • Corindone bianco : utilizzato in materiali refrattari di fascia medio-bassa, utensili abrasivi (ad esempio, carta vetrata, mole) o materiali refrattari per uso generico. Focus: convenienza per condizioni di lavoro delicate (ad esempio, forni ordinari, rivestimenti di forni non critici).

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